Francesco Bacone, noto anche come Francis Bacon in inglese, è una figura rilevante all'interno della "rivoluzione scientifica." Sebbene non abbia contribuito direttamente con nuove scoperte o invenzioni scientifiche, il suo ruolo è di notevole importanza nella storia del pensiero dei secoli XVI e XVII. Bacon sottolinea il valore e le potenzialità della scienza moderna, orientandola verso un'applicazione pratica e utilitaristica, strettamente connessa con la tecnologia. A differenza di Galileo e altri scienziati del tempo, Bacon non diede particolare rilevanza all'astronomia copernicana o all'uso del calcolo matematico in ambito scientifico. Tuttavia, il suo contributo significativo risiede nella promozione di una visione della scienza non più limitata alla teoria, ma proiettata nella dimensione pratica, concepita come un sapere utile.
Bacon si ispira al libro della Genesi e sostiene che il fine della scienza è acquisire conoscenza della natura per migliorare radicalmente le condizioni di vita umane. Questo è basato sul principio "sapere è potere." L'ambizione più nobile per l'umanità è quella di estendere il proprio dominio sulla natura attraverso la tecnica e la scienza. Tuttavia, questo dominio non implica la violenza verso la natura ma piuttosto il rispetto delle sue leggi, ossia la comprensione e il rispetto della sua essenza intrinseca.
MAGIA
1. Progresso nelle arti meccaniche: Bacone osserva che nelle arti meccaniche, cioè nel campo della conoscenza tecnico-scientifica, si verificano continui progressi grazie all'esperienza e al costante rapporto con la natura. Questo progresso è dovuto alla collaborazione tra ingegni.
2. Principio di autorità nella filosofia: Bacone critica il fatto che, nella filosofia, prevalga il principio di autorità, in cui le persone si sottomettono ciecamente all'insegnamento di una sola figura. Ad esempio, cita Aristotele, le cui teorie sono state ripetute passivamente da seguaci anziché sviluppate attraverso nuove esperienze, rendendo il sapere sterile.
3. Preferenza per la figura dell'inventore: Bacone incoraggia a preferire la figura dell'inventore a quella del maestro, dando più valore al professionista che contribuisce al progresso della scienza. Invita i contemporanei a rifiutare la "dittatura" di Aristotele, intendendo criticare non tanto il pensatore greco quanto i suoi imitatori.
4. L'importanza delle esperienze: Bacone sottolinea che i moderni superano gli antichi perché hanno accumulato più esperienze. La verità si rivela gradualmente attraverso i contributi che si accumulano nel corso della storia.
5. Contrapposizione alla magia: Bacone critica duramente i maghi e gli astrologi, soprattutto perché si servono di una lingua criptica e enigmatica che è incomprensibile alla gente comune. In contrasto, la scienza deve essere chiara e comunicabile a tutti coloro che desiderano comprenderla. Bacone sostiene che magia e scienza hanno finalità inconciliabili, con la magia che mira a suggestionare e ingannare, mentre la scienza cerca di ottenere vantaggi per l'umanità attraverso la verità e la comprensione.
La teoria degli "idoli" di Francesco Bacone è una parte importante della sua filosofia della scienza. Bacone identifica quattro tipi di "idoli" o illusioni intellettuali che possono distorto il processo di acquisizione del sapere scientifico. Ecco una breve spiegazione di ciascun tipo:
TEORIA DEI TIPI
Il filosofo sviluppò la teoria degli "idoli" (sono tutti quei "pregiudizi" che ostacolano il cammino della conoscenza e la ricerca della verità.) per identificare e affrontare le fonti di errore nella ricerca scientifica. Questa teoria metteva in guardia contro i preconcetti, i dogmi, l'ambiguità del linguaggio e le tendenze umane che potevano distorcere la conoscenza scientifica. Bacone promuoveva un approccio empirico alla scienza basato sull'osservazione diretta e la sperimentazione, incoraggiando una mente aperta e critica. La teoria degli "idoli" aveva lo scopo di migliorare la pratica scientifica, rendendola più accurata e obiettiva.
1. Idoli della Tribù (Idola Tribus): Questi sono gli "idoli" derivanti da tendenze umane innate. Bacone sottolinea che le persone tendono a vedere il mondo attraverso il filtro delle proprie convinzioni personali, pregiudizi culturali e percezioni comuni. Questi preconcetti possono distorcere la comprensione oggettiva della realtà.
2. Idoli della Caverna (Idola Specus): Questi sono gli "idoli" che sorgono dalle inclinazioni individuali di ciascun individuo. Ogni persona ha la sua "caverna" mentale, influenzata dalle proprie esperienze, educazione e punti di vista. Questo può portare a distorsioni nella percezione e nella comprensione.
3. Idoli del Foro (Idola Fori): Questi sono gli "idoli" che derivano dall'uso improprio del linguaggio e dalla confusione semantica. Bacone sostiene che il linguaggio può essere vago, ambiguo o fuorviante, il che può portare a malintesi o fraintendimenti nelle comunicazioni.
4. Idoli del Teatro (Idola Theatri): Questi sono gli "idoli" che derivano da teorie preconcette o dogmi filosofici, ideologie e sistemi di credenze. Bacone avverte contro l'accettazione acritica delle teorie e delle autorità filosofiche senza una verifica empirica e sperimentale.
Bacone mette in guardia contro le fonti di errore e distorsione nella ricerca scientifica, sottolineando l'importanza di una mente aperta, empirica e critica nell'acquisizione del sapere scientifico. Egli enfatizza l'importanza della sperimentazione e dell'osservazione diretta per evitare di cadere nelle trappole degli "idoli" e per sviluppare una scienza più accurata e obiettiva.
Nel suo progetto filosofico, descrive il ruolo dell'uomo come "ministro e interprete della natura". Questo significa che l'uomo, attraverso la pratica e la teoria scientifica, può imparare l'ordine della natura, ma la sua conoscenza è limitata a ciò che è osservabile nella natura stessa. Bacone sottolinea che tra l'uomo e la natura esiste una relazione di interdipendenza: l'uomo non può superare i limiti imposti dalla natura e deve rispettarne le leggi, mentre la natura ha bisogno dell'uomo come "ministro" e "interprete" per svelare i suoi segreti.
NUOVO METODO. Bacone introduce la procedura dell'induzione come il metodo principale per interpretare la natura. Questo metodo prevede l'osservazione attenta dei fenomeni, la loro registrazione e la catalogazione sistematica, il che alla fine permette di trarre generalizzazioni accurate e formulare leggi scientifiche. Bacone contrappone questo approccio all'approccio deduttivo e sillogistico prevalente nell'antichità.
Francesco Bacone ha sviluppato un nuovo metodo scientifico basato sull'induzione per scoprire le vere cause dei fenomeni naturali. Questo metodo utilizza tavole organizzate, tra cui tavole della presenza, tavole dell'assenza e tavole delle comparazioni, per registrare casi in cui un fenomeno si verifica, casi in cui non si verifica e variazioni di intensità. Questo processo organizzato di osservazione e catalogazione consente di avanzare una prima ipotesi chiamata "prima vendemmia" sull'interpretazione della natura del fenomeno. L'ipotesi deve essere verificata attraverso un "esperimento cruciale" che permette di escludere altre possibilità. Questo metodo scientifico graduale e controllato è noto come "nuova induzione" ed è in contrasto con l'approccio di Aristotele basato sull'enumerazione casuale di casi. Bacone ritiene che la nuova induzione sia estremamente feconda e utile per avanzare in modo rigoroso nella comprensione dei fenomeni naturali.
Per Francesco Bacone, la scienza è sia una "fonte di luce" che una "produttrice di benefici" per l'umanità. Questo significa che la scienza genera conoscenza, poiché ricerca e rispetta le leggi della natura, ma è anche utile grazie alle sue applicazioni tecniche. Bacone ritiene che applicando la scienza alla produzione e all'industria, si possono ottenere vantaggi significativi per migliorare le condizioni di vita degli esseri umani. Il pensiero di Bacone si concentra sull'aspetto pratico della scienza. Egli afferma che la differenza tra le società civili e i selvaggi non è dovuta a fattori naturali come il clima o la razza, ma alle capacità tecniche acquisite. La scienza per Bacone è un sapere teso all'azione, al "fare", e deve consentire all'umanità di dominare la natura in modo civile. Bacone è considerato il "profeta della tecnica" perché sottolinea l'importanza della scienza applicata e la collaborazione tra scienziati per il progresso umano. Nella sua opera "Nuova Atlantide," immagina una società ideale basata sulla scienza e sulla tecnica, in cui gli scienziati lavorano insieme per il bene comune, conducendo esperimenti e facendo scoperte utili per la società..
Il concetto chiave è "Sapere è potere." Questa affermazione sottolinea l'idea che il possesso di conoscenza e di competenze scientifiche fornisce alle persone un potere significativo, consentendo loro di comprendere, controllare e trasformare il mondo circostante a beneficio del progresso civile. Questa equazione rappresenta un principio fondamentale nella civiltà moderna, in cui la scienza e la tecnologia giocano un ruolo essenziale nel perseguire il dominio e lo sfruttamento della natura per gli interessi umani.

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