Galilei 3


 Il contributo significativo di Galileo Galilei non è limitato alle sue scoperte nel campo della fisica e dell'astronomia, ma è principalmente dovuto all'elaborazione del metodo scientifico conosciuto come "scienza nuova". Questo metodo si basa sull'integrazione di esperienza e ragione, osservazione e matematica, e rappresenta una critica serrata al "principio di autorità".

Galileo respinge il sapere basato su questo principio, che considera come una conoscenza astratta e sterile fondata sull'interpretazione dei testi tradizionali senza alcun collegamento con la realtà. Questo "mondo di carta" è caratterizzato dalla negazione dell'esperienza, la proibizione dell'osservazione e l'ignoranza della riflessione, mentre prevalgono le sottili discussioni verbali e il formalismo vuoto.

In questo contesto, il sapere tradizionale è accusato da Galileo di "essenzialismo" perché cerca di scoprire l'essenza profonda dei fenomeni naturali, un'impresa che Galileo ritiene irraggiungibile per la conoscenza umana. Inoltre, viene accusato di "finalismo" perché attribuisce un fine o uno scopo alle parti della natura, sostenendo che siano orientate a servire l'umanità e la "maggior gloria di Dio". Questa prospettiva sembra a Galileo più adatta alla teologia che alla scienza.

Risposte domande pagina 60

1. L'ipotesi copernicana assume un nuovo significato con Galileo poiché egli fornì evidenze dirette a favore del modello eliocentrico di Copernico. Le sue osservazioni, come le fasi di Venere e le lune di Giove, dimostrarono che oggetti celesti potevano orbitare attorno a pianeti diversi dalla Terra, consolidando così la teoria eliocentrica.

2. Per Galileo, i rapporti tra fede e ragione erano complessi. Era un credente, ma riteneva che la scienza e la ragione dovessero essere autonome rispetto alla teologia. Egli sosteneva che la Bibbia non dovesse essere interpretata in modo letterale nelle questioni scientifiche, causando conflitti con l'autorità religiosa dell'epoca.

3. Galileo criticò diversi aspetti del sapere tradizionale, inclusi l'approccio "essenzialista" alla ricerca delle essenze dei fenomeni naturali, il "finalismo" che attribuiva scopi specifici alle parti della natura, e il predominio delle preoccupazioni teologiche e filosofiche tradizionali nella spiegazione dei fenomeni naturali. Egli enfatizzò invece l'importanza di comprendere la natura effettiva del mondo piuttosto che le sue finalità o il motivo della sua creazione

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